lunedì 18 febbraio 2013

ECUADOR: CORREA, DOPO 2017 BASTA POLITICA

Il presidente ecuadoregno, Rafael Correa, rieletto con un' ampia maggioranza la scorsa domenica, ha dichiarato che alla fine del suo nuovo mandato, che terminera' nel 2017, si ritirera' dalla politica.

''Per la Costituzione questa sara' la mia ultima rielezione, e anche se non lo dicesse la Costituzione io dopo altri quattro anni me ne vado a casa'', ha detto Correa.

'Questo lavoro risulta abbastanza duro' ed 'e' anche un po' ingiusto: le mie figlie hanno avuto un'adolescenza senza privacy'.

FILMA LA VIGILESSA CHE FA MULTE: E SCOPPIA LA GUERRA SULLA PRIVACY

Casalguidi, è accaduto fuori da una scuola di danza.

La vigilessa che si è accorta della ripresa, ha intimato al cittadino di cancellare immediatamente il video e consegnare il cellulare perché privo di autorizzazione.

E’ scoppiata una vera e propria guerra sulla «privacy», dopo che un cittadino ha filmato una vigilessa mentre era intenta ad elevare sanzioni alle auto in sosta davanti alla scuola di danza Milleluci di Serravalle.

La vigilessa, infatti, quando si è accorta della ripresa video, ha subito chiesto al cittadino di cancellare il video, altrimenti avrebbe fatto una segnalazione in Procura.

L’autore del video, esasperato per le continue multe che i genitori dei bimbi che frequentano la scuola ritrovano sulle proprie auto, ha replicato spiegando alla vigilessa che le norme sulla privacy consentono le riprese in tutti i luoghi pubblici, e che per questo motivo non sarebbe incorso nella violazione di alcuna legge.

Sul caso è intervenuto il comitato cittadini di Serravalle, che chiede al Comune di venire incontro alle esigenze dei cittadini.

Il comitato di cittadini di Serravalle torna all’attacco contro il corpo di polizia municipale.

Ancora una volta a scatenare le ire dei cittadini, le sanzioni che vengono elevate alle auto in sosta dei genitori che vanno a riprendere i propri figli davanti alla scuola di danza Milleluci di Casalguidi.

Questa volta un componente del comitato civico ha deciso di filmare con il telefonino un vigile mentre sanzionava le vetture e così è scoppiata una vera e propria guerra sulla privacy con tanto — sembra — di segnalazione in Procura.

«Un cittadino che fa parte del nostro comitato passando per caso con la propria vettura davanti alla scuola di danza, ha notato i vigili urbani intenti ad elevare multe alle auto in sosta dei genitori che vanno a riprendere i propri bambini — scrive in una nota il comitato civico di Serravalle —.

Già in passato ci siamo impegnati a far comprendere all’amministrazione che si tratta di multe di poco ‘buon senso’».

«La vigilessa che si è accorta della ripresa, ha intimato al cittadino di cancellare immediatamente il video e consegnare il cellulare perché privo di autorizzazione.

Dopo aver ricevuto un rifiuto perché le riprese sono state realizzate in luogo pubblico e quindi legittimate dallo stesso garante della privacy che consente ai cittadini riprese in luoghi pubblici anche alle forze dell’ordine, la vigilessa in questione ha chiesto i documenti del cittadino per una segnalazione al magistrato.

Ci domandiamo se non sia a questo punto il caso di pensare di spostare la sede della scuola di danzavista la scarsa comprensione del corpo dei vigili urbani nei confronti dei genitori che spesso con il freddo e la pioggia cercano di accompagnare le bambine a danza evitando di parcheggiare a cento metri di distanza, senza intralciare il traffico.

«Ci domandiamo — aggiunge nella nota il comitato — come mai i vigili urbani siano così distratti su tanti temi che li riguardano ma solerti a redigere verbali in modo sistematico.

Adesso basta, vogliamo un Comune che capisca le esigenze dei propri cittadini e chiediamo un’amministrazione che, nel rispetto delle regole, dia il buon esempio con una gestione oculata delle risorse».

sabato 16 febbraio 2013

USA: POLIZIA PEDINA CRIMINALI CON DRONI

Ma tanti protestano, addio privacy, siamo al 'grande fratello'.

La polizia americana sta ricorrendo in modo sempre piu' massiccio ai droni per pedinare e catturare i criminali.

Somigliano a modellini di elicotteri, ma sono supertecnologici.

Piu' piccoli degli aerei senza pilota utilizzati per uccidere i terroristi a migliaia di chilometri di distanza dagli Usa, non trasportano missili ma mini-telecamere con cui seguono dall'alto gli indiziati.

Un vero boom che pero' sta provocando un'ondata di proteste: c'e' chi apertamente parla di 'Grande Fratello'.

giovedì 14 febbraio 2013

A PICCOLI PASSI VERSO LA NUOVA NORMATIVA UE SULLA PRIVACY


A oltre un anno dalla presentazione delle proposte della Commissione europea di un nuovo quadro giuridico europeo in materia di protezione dei dati, la situazione complessiva risulta ancora poco definita.

Il "pacchetto", presentato il 25 gennaio 2012
, comprende un Regolamento che andrà a sostituire la direttiva 95/46/CE, e una Direttiva che dovrà disciplinare i trattamenti per finalità di giustizia e di polizia (attualmente esclusi dal campo di applicazione della direttiva 95/46/CE).

Il "pacchetto protezione dati" dovrà essere adottato attraverso la procedura di co-legislazione, che vede il contributo paritario del Parlamento europeo e del Consiglio dell'Unione europea.

Entrambe le istituzioni stanno per terminare quella che viene definita "prima lettura" dei due testi e sono sul punto di presentare le rispettive proposte emendative.

I due relatori per il Parlamento europeo (Jan Philipp Albrecht per la proposta di Regolamento, Dimitrios Droutsas per la proposta di Direttiva) hanno segnalato la necessità di introdurre numerosi aggiustamenti.

Per quanto riguarda il Regolamento, si riaffermano le direttrici fondamentali, a partire dal principio dell'applicazione del diritto Ue anche alle imprese che operano fuori dell'Unione Europea se i trattamenti di dati personali riguardano i cittadini europei.

Ma si rilevano anche carenze e si avanzano ipotesi di modifica. Albrecht propone, ad esempio, di limitare il potere che la Commissione si è riservato di adottare atti delegati o di esecuzione per precisare alcune disposizioni della proposta, e di rafforzare invece alcuni principi innovativi, quali il diritto alla portabilità dei dati (indispensabile per mantenere il controllo delle proprie informazioni nel cloud, ad esempio) o il diritto all'oblio (inteso in particolare come diritto alla cancellazione, fatta salva la libertà di espressione anche su Internet).

Viene inoltre richiesto di non intaccare l'indipendenza delle Autorità di protezione dati pur salvaguardando il principio dello "sportello unico" (one-stop-shop), cioè la possibilità per i cittadini europei di rivolgersi ad una sola di esse in caso di violazioni da parte di imprese multinazionali.

Più marcate le critiche mosse al progetto di Direttiva: il relatore Droutsas ritiene, in particolare, che la proposta di direttiva non soddisfi, sotto molti punti di vista, i requisiti di un livello elevato di protezione dei dati, descritto dalla Commissione come "essenziale", e che non sia giuridicamente in linea con le disposizioni della proposta di Regolamento.

Il Consiglio Ue, da parte sua, ha affidato ad un Comitato denominato Dapix (Protezione dati e scambio di informazioni) il compito di condurre la prima lettura del documento.

L'esame da parte del Comitato ha avuto inizio durante la presidenza danese, nel primo semestre 2012, è proseguito sotto la presidenza cipriota e continua durante l'attuale presidenza irlandese dell'Ue. 

Un primo bilancio tracciato dalla presidenza cipriota a fine 2012 ha individuato una serie di questioni: la necessità di individuare disposizioni che tengano maggiormente conto delle specificità dei soggetti pubblici; la valutazione più attenta degli oneri amministrativi derivanti dalle proposte; l'introduzione di un approccio basato sul rischio del trattamento quale criterio generale per modulare gli obblighi di titolari e responsabili.

Queste ed altre problematiche dovranno essere affrontate e risolte nei prossimi mesi.

Oltre al lavoro che sta svolgendo il Parlamento europeo e il Consiglio Ue, nel dibattito non manca naturalmente il contributo delle Autorità di protezione dati, che sono fra i principali interlocutori in questa vicenda.

Il
Gruppo dei Garanti europei (Wp art. 29) ha pubblicato ben tre documenti contenenti input e suggerimenti per la Commissione europea e per tutti gli altri attori istituzionali, nonché numerose critiche ai due testi nel pacchetto, e lo stesso ha fatto il Garante europeo della protezione dati che ha pubblicato un ponderoso parere sul pacchetto di riforma.

Le Autorità garanti sono particolarmente preoccupate da una serie di aspetti: in particolare, oltre ai poteri eccessivi della Commissione europea, dalla scarsa chiarezza di alcune disposizioni contenute nelle due proposte, che non fissano principi univoci e talora rischiano di introdurre garanzie meno forti di quelle oggi in vigore, e dalla rigidità del sistema sanzionatorio previsto nella proposta di Regolamento, che obbliga all'imposizione di sanzioni pecuniarie, lasciando pochi margini di flessibilità per sanzioni egualmente dissuasive ed efficaci ma non di natura pecuniaria ( ad esempio, misure interdittive o di blocco del trattamento).

I prossimi mesi saranno decisivi per capire se l'ambizioso progetto della Commissione europea vedrà la luce sostanzialmente immutato nelle linee generali e, soprattutto, se sarà raccolta la sfida di una protezione dati che sia all'altezza degli sviluppi tecnologici e del nuovo quadro di diritti fondamentali introdotto nell'Ue con il Trattato di Lisbona.

CONTROLLI SUI PC AZIENDALI SI , MA NEL RISPETTO DI PRECISE REGOLE

 


Una società non può controllare il contenuto del pc di un dipendente senza averlo prima informato di questa possibilità e senza il pieno rispetto della libertà e della dignità del lavoratore. 

Questa la decisione del Garante sul ricorso [doc. web n. 2149222] presentato da un dipendente che era stato licenziato senza preavviso dalla propria azienda. 

L'uomo si era rivolto sia alla magistratura ordinaria, per contestare la stessa fondatezza dell'accusa e il relativo licenziamento, sia al Garante per opporsi alle modalità con cui la società avrebbe acquisito e trattato i suoi dati.

Dai riscontri dell'Autorità è emerso che una serie di documenti, sulla base dei quali il datore di lavoro aveva fondato la sua decisione, erano contenuti in una cartella personale del pc portatile assegnato al lavoratore. 

La società vi aveva avuto accesso quando il dipendente aveva riportato il computer in sede per la periodica operazione di salvataggio dei dati (back up) aziendali. 

Contrariamente a quando affermato dall'impresa, non risulta però che l'uomo fosse stato informato sui limiti di utilizzo del bene aziendale, né sulla possibilità che potessero essere avviate così penetranti operazioni di analisi e verifica sulle informazioni contenute nel pc stesso.

Il Garante ha ribadito che il datore di lavoro può effettuare controlli mirati al fine di verificare l'effettivo e corretto adempimento della prestazione lavorativa e, se necessario, il corretto utilizzo degli strumenti di lavoro.

Tale attività, però, può essere svolta solo nel rispetto della libertà e della dignità dei lavoratori e della normativa sulla protezione dei dati personali che prevede, tra l'altro che alla persona interessata debba essere sempre fornita un'idonea informativa sul possibile trattamento dei suoi dati connesso all'attività di verifica e controllo. 

Il Garante ha quindi vietato alla società ogni ulteriore utilizzo dei dati personali così acquisiti.

Sarà invece l'autorità giudiziaria a valutare l'utilizzabilità nel procedimento civile già in corso della documentazione acquisita agli atti

PATENTE A PUNTI PIU' TRASPARENTE


L'automobilista deve poter conoscere nel dettaglio tutte le variazioni relative ai punti della sua patente.

Negli estratti cronologici inviati agli automobilisti il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti dovrà indicare tutte le attribuzioni o decurtazioni di punteggio, anche quelle effettuate in modo automatico, compresa l'attribuzione di quei punti che in un secondo momento vengono tolti perché assegnati illegittimamente.

Il Ministero inoltre, dovrà garantire all'automobilista che lo richiede la conoscibilità, nel dettaglio e cronologicamente, di tutte la variazioni riferite agli eventi passati.

Lo ha stabilito il Garante privacy definendo il reclamo [doc. web n.2256617] di un automobilista, in cui si lamentava che nell'anagrafe nazionale degli abilitati alla guida non vengono registrate tutte le annotazioni relative alla variazione del punteggio della patente di ciascun conducente, ma solo il risultato complessivo.

Dagli accertamenti svolti è emerso che, in effetti, sia le comunicazioni trasmesse dal Ministero al reclamate sia le informazioni consultabili on line non riportano tutte le operazioni effettuate nel tempo.

Così facendo il Ministero ha operato in modo non conforme al Codice della privacy laddove prevede che i dati personali siano trattati secondo correttezza, esatti, se necessario aggiornati e che anche la gestione di banche dati pubbliche da parte della Pa avvenga nel rispetto degli stessi principi.

Il Ministero, al quale sono stati concessi sei mesi di tempo per mettersi in regola dovrà assicurare, infine, informazioni complete e dettagliate anche nella consultazione on line attraverso il cosiddetto "portale dell'automobilista".




L'ATTIVITA' DEL GARANTE PRIVACY



395 ispezioni, circa 3milioni e 800mila euro di sanzioni.


Varato anche il piano ispettivo per il primo semestre 2013

395 ispezioni, circa 3 milioni e 800 mila euro le somme riscosse a seguito di sanzioni. 

Un bilancio significativo quello riguardante l'attività ispettiva svolta dal Garante privacy nel 2012.

Gli accertamenti, effettuati anche mediante il contributo delle Unità Speciali della Guardia di finanza - Nucleo speciale privacy, hanno riguardato il telemarketing, l'uso dei sistemi di localizzazione (gps) nell'ambito del rapporto di lavoro, i nuovi strumenti di pagamento gestiti dalle compagnie telefoniche (mobile payment), il credito al consumo e le "centrali rischi", le banche dati del fisco, l'attività di profilazione dei clienti da parte delle aziende.


Per quanto riguarda le sanzioni amministrative, sono stati avviati 578 procedimenti (con un incremento del 61% rispetto al 2011) che hanno riguardato, in larga parte, la omessa informativa, il trattamento illecito dei dati, il mancato rispetto delle norme in materia di telemarketing, la conservazione eccessiva dei dati di traffico telefonico e telematico, la mancata adozione di misure di sicurezza, l'omessa o mancata notificazione al Garante, l'inosservanza dei provvedimenti dell'Autorità. 

L'incremento è dovuto, in particolare, all'attività di contrasto delle violazioni nel settore del telemarketing.

56 sono state le segnalazioni all'autorità giudiziaria (con un incremento del 51% rispetto al 2011), in particolare per violazioni connesse al controllo a distanza dei lavoratori, all'accesso abusivo a banche dati, alle misure di sicurezza, alla falsità nelle dichiarazioni al Garante. 

Per quanto riguarda le misure di sicurezza sono state impartite 18 prescrizioni nei confronti di diversi soggetti, pubblici e privati.

Le somme riscosse dall'erario a seguito di sanzioni sono state 3.769.217 di euro, con un aumento rispetto all'anno precedente del 22%.

Il piano ispettivo del primo semestre 2013 

Il piano ispettivo varato per il primo semestre 2013 punta su settori di particolare rilevanza:

le banche dati pubbliche in particolare di enti previdenziali e dell'amministrazione finanziaria,

l'attività di telemarketing da parte dei call center operanti all'estero,

il trattamento dei dati per il fascicolo sanitario elettronico,

i nuovi strumenti di pagamento gestiti dalle compagnie telefoniche (mobile payment),

le "centrali rischi". 

200 gli accertamenti ispettivi programmati che verranno effettuati anche in collaborazione con il Nucleo speciale privacy della Guardia di finanza. 

A questi accertamenti si affiancheranno quelli che si renderanno necessari in ordine a segnalazioni e reclami presentati e le altre verifiche per accertare il rispetto dei principali adempimenti previsti dalla normativa quali: 

le informative da fornire ai cittadini sull'uso dei loro dati personali, 

la corretta acquisizione del consenso da richiedere nei casi previsti dalla legge, 

l'adozione delle misure di sicurezza, 

il rispetto dell'obbligo di notificazione al Garante.

martedì 12 febbraio 2013

FOTO KATE E WILLIAM AI CARAIBI SU 'CHI'

St. James Palace molto contrariato.

Kate e William in spiaggia a Mustique (Caraibi): e' una delle foto che pubblica il numero di 'Chi' in edicola domani.

Nella foto i duchi di Cambridge camminano abbracciati su una spiaggia bianca e il settimanale sottolinea il 'bikini ridotto' indossato da Kate che mette ormai in evidenza la gravidanza avanzata.

St. James Palace si e' detto ''molto contrariato'', per quella che ha definito una ''chiara violazione della privacy''.

sabato 9 febbraio 2013

STEVEN TYLER: SERVE LEGGE ANTI-PAPARAZZI

La leggenda del rock Steven Tyler ne ha abbastanza dei paparazzi che turbano la sua privacy: per difendersi dai fotografi invadenti, ha presentato un disegno di legge al Senato delle Hawaii che mette al bando gli scatti a persone famose nella loro vita privata.

Il disegno di legge anti-paparazzi, chiamato 'Steven Tyler Act', e' stato scritto dalla manager del leader degli Aerosmith, Dina LaPolt.

Diverse star sostengono la sua proposta, tra cui Britney Spears, Avril Lavigne e Tommy Lee.

lunedì 4 febbraio 2013

IL “GRANDE FRATELLO” CHE RISPETTA LA PRIVACY

Con il progressivo invecchiamento della popolazione di molti Paesi, sempre più anziani rimangono soli e bisognosi di assistenza.

Un progetto di ricerca sostenuto dall’Unione Europea sta cercando di rendere più sicura la vita di queste persone.

La signora Linda Haake, 88 anni, è una volontaria nell’ambito di un progetto di ricerca sostenuto dall’Unione Europea.

Un team di ingegneri sta testando nella casa di riposo “Am Rosenberg” di Bremen, in Germania, uno speciale sistema di sorveglianza per alcuni anziani ospiti della struttura.

“Questo dispositivo mi fa sentire sicura”, dice Linda Haake, “So che, se succede qualcosa, esso invierà un segnale d’allarme… 

Anche se non ne capisco esattamente il funzionamento”.

Si tratta di una videocamera stereoscopica, inserita in una scatola, in grado di riprendere un’eventuale caduta di un soggetto che si trova di fronte.

Ma non è un semplice “Grande fratello”.

Il sistema rileva solo il profilo della persona, garantendone la privacy.

Il coordinatore del progetto Ahmed Nabil Belbachir, scienziato dell’Istituto Austriaco di Tecnologia, spiega:

“Abbiamo sviluppato un sensore ottico che non ha nulla a che fare con le videocamere tradizionali.

Ci siamo ispirati ai sensori presenti in natura, come negli occhi degli insetti, che reagiscono ai movimenti recepiti nel loro campo visivo”.

L’apparecchio è di facile installazione e lavora in maniera completamente autonoma.

Non è necessario che la persona interessata abbia addosso alcun sensore.

Il software riconosce la caduta del soggetto rilevandone i cambiamenti nella posizione del corpo e nella velocità di movimento.

In caso di emergenza invia immediatamente un messaggio di testo per allertare familiari e amici.

“Abbiamo provato il sistema su più di 1200 cadute usando algoritmi di reti artificiali di neuroni.

Sulla base di queste esperienze ora il dispositivo può essere usato in un contesto reale per rilevare le cadute autonomamente”, racconta ancora Ahmed Nabil BelbachirMelanie Thöben, direttrice della casa di riposo precisa:

“Ci sono diversi dispositivi sul mercato, ma abbiamo scelto questo perché garantisce la sicurezza nel rispetto della privacy, che è una nostra esigenza”.

La tecnologia verrà testata fino a quando non sarà pienamente affidabilie.

A quel punto sarà disponbile sul mercato.

domenica 3 febbraio 2013

ISLAM: RELIGIOSO SAUDITA, BURQA PER BIMBE

Bimbe con il burqa gia' da piccolissime: e' la proposta shock di un religioso saudita.

In un'intervista riportata dal sito di Al Arabiya, lo sceicco Abdullah Daoud sostiene la necessita' del velo islamico integrale gia' in tenera eta' per poteggere le bambine da abusi e molestie sessuali.

Ma la proposta del religioso e' stata accolta da un coro di critiche: dilagano i tweet secondo cui Daoud denigra l'islam e viola la privacy individuale.

sabato 2 febbraio 2013

MPS:GRILLO,INCREDIBILE RICHIESTA COLLE

''Anche il loro presidente della Repubblica dice che ci vuole la privacy, vuole mettere sotto silenzio questo sfascio.

E' incredibile''.

Cosi' Beppe Grillo, riferendosi alla vicenda Mps, parlando nella tappa elettorale di piazza Maggiore a Bologna, gremita nonostante la pioggia.

venerdì 1 febbraio 2013

B.MPS: ALFANO IRONICO; BENE PROCURA SIENA, RISPETTA PRIVACY

"Da ex guardasigilli voglio fare le mie piu' vive congratulazioni alla Procura di Siena per come sta conducendo le indagini: nessuna intercettazione e' stata pubblicata, c'e' stato il rispetto perfetto della privacy, nessuna custodia cautelare.

Invochiamo il modello Siena per tutti i cittadini italiani, non solo per la sinistra".

Cosi' il segretario del Pdl, Angelino Alfano, fa riferimento, con ironia, alle indagini in corso su B.Mps.